LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo proposto da Franco Bonvini
|
|||
Analogia informatica In programmazione, un linguaggio è tanto più alto quanto più somiglia alla logica umana, e tanto più è indipendente dal ferro che dovrà eseguire le istruzioni. I linguaggi alti richiedono un’interpretazione che trasforma parole con un senso compiuto in movimenti di elettroni che si spostano all’interno di piccoli wafer di silicio. Il linguaggio C# , o il Java, sono linguaggi alti; il C++ medio; l’assembly, o linguaggio macchina, è al livello più basso di questa particolare scala: è quindi il più difficile da scrivere, il più difficile da leggere, ma, allo stesso tempo, e proprio per gli stessi motivi, è il più potente e il più veloce tra tutti i linguaggi.
La poesia è linguaggio macchina. La poesia non va interpretata ma parla direttamente al nostro organismo, nella sua interezza – nella sua fisicità. Elude i controlli della ragione, sovverte i simboli e gli archetipi e le strutture consolidate del nostro linguaggio, e crea nuovi significati, dei quali non possiamo dire nulla con il linguaggio convenzionale. Ogni poesia è un nuovo linguaggio, e contiene la sua stessa grammatica. Come tutti i nuovi linguaggi, il suo apprendimento richiede un po’ di pazienza; ma poi, come si dice, si apre un nuovo mondo.
Natante
Piove.
Mia madre piange il suo non poter più essere figlia.
Io piango il mio non esser madre.
Col mio essere figlia faccio a pugni da tempo.
“Voi donne non siete mai contente e siete così enormemente piene d’acqua”.
Le donne in questa stanza son belle forse non son mai contente, a volte piangono ma sanno consolare.
Prendo mia madre in braccio benché non sia ancora vecchia, benché non sia ancora il mio turno d’esser madre di madre.
Piccola piccola madre mia stasera vorrei cullare il tuo pianto.
Mia madre sorride acqua dentro i suoi occhi.
Piove.
Non c’è nulla di più potente dell’acqua, sai? Né fuoco, né vento, né terremoto. E un tempo, si sa, la vita prese ad agitarsi nell’acqua.
Piove e questa stanza è piena d’acqua: io son quel piccolo feto bambina nuoterò tutto l’inverno nascerò a primavera prima uscirà acqua poi me.
Non preoccupatevi quando piangerò. Piangere serve per respirare.
da: https://grafemi.wordpress.com/2011/12/07/poesie-antirughe-di-alessandra-racca/ |
|